Fuoco nel fuoco

Mi impegno moltissimo a non bere e non fumare... ma solo per poter tenere le mie abitudini alimentari demmerda. Ogni tanto il fegato cede, non ce la fa, supplica una tregua, e gliela offro. Provo a mangiare un po' meno condito, un po' più "normale"... ma solo fin quando non mi da il via libera per ricominciare da dove avevo lasciato, per tentare di superare ogni mio tremendo limite.
Poi mi domandano perchè non spendo un puttanaio di soldi per risolvere la faccenda dei brufoli. Ma cari miei: prima dovrei incominciare a non cenare con gelato e pop corn.
Si da anche il caso che, ultimamente, mi sia messa in testa che il pop corn è un alimento dietetico e, se vi ci faccio ragionare un po' su, son certa che ve ne convincerete anche voi.
Il pop corn, prima di diventare pop corn, è mais. Un cereale, quindi roba "buona" nella scala dei valori per cui l'hamburger è "cattivo". E' un cerale, quindi già di per sé potrebbe rientrare in tutta quella serie di snack vegetariani e vegan, per i più estremisti, e si sa che tutta 'sta roba per vegetariani fa bene sicuro. 
Per diventare pop corn non viene fritto, non viene unto, non gli viene fatto niente di niente: basta essere scaldato, senza condimenti aggiuntivi. Quindi una cottura sana. Richiedono solo un po' di fuoco... e neanche tanto: si cuociono in fretta, senza impegno sull'ambiente. Ed aggiungiamo così altri due elementi positivi.
In sostanza, è addirittura uno snack eco-bio, che non fa ingrassare, che non aggredisce il fegato e che può essere mangiato anche in grande quantità. 
Ora però vorrei dedicare un minuto per pensare a quella deliziosa legge statistica per cui, anche se aspetti pazientemente che tutti i pop corn si aprano per bene in padella, un ultimo ritardatario deve scoppiare proprio quando hai la padella in mano e li stai mettendo in modo da farteli saltare tutti addosso o a spasso per la cucina.

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