In sostanza, è tutta colpa di Studio Aperto. Miracolo risolto.

Dopo essermi trovata a leggere, tre volte di fila nella stessa giornata, la dizione "decreto anti-femminicidio" mi sono venuti i capelli bianchi. Mi ci sono soffermata a ragionare su per cinque minuti ma non ho ancora chiaro in mente quello che ne penso. Ho raccolto in giro un po' di ragionamenti altrui per vedere di sintetizzarne uno di senso compiuto.
Ragionamento numero 1) Quante cazzate!! Ammazzare / pedinare / violentare / stalkerare qualcuno era già reato prima, non è che ci volesse questo decreto ad impaurire quel marito degenerato che sta meditando di fare a fette la moglie e convincerlo a non farlo.
Ragionamento numero 2) Oh mio Dio!! Perchè nessuno parla mai della violenza sugli uomini? Perchè si parla sempre e comunque di violenza sulle donne come se fossero delle povere dementi indifese?
Ragionamento numero 3) Perchè chiamarlo anti-femminicidio?
Credo che tutti, in un modo o nell'altro abbiamo avuto modo di sentire esprimere opinioni di questo genere. Ad ognuna si potrebbe obiettare qualcosa. Molta della colpa di tutto ciò, sia della frequenza delle opinioni divergenti, che del nome degenerato che si è dato al provvedimento, sia di Studio Aperto. Fonte di ogni male. Fonte di ogni notizia sensazionalistica. Non che un uomo non abbia mai amazzato una donna fino a due anni fa, semplicemente c era un'altra moda da inseguire. Passata quella, siamo arrivati a questa: ed è subito emergenza nazionale. Nessuna è veramente al sicuro, state attente agli orchi con i quali dividere il letto. È un attimo che diventi il vicino tanto stimato nel quartiere al quale un raptus improvviso ha rovinato la vita. Quasi rimpiango i tempi in cui si dava la caccia ai cani feroci azzannatori di vecchiette.
Niente di meglio di una buona emergenza nazionale per guadagnare popolarità fingendo di contrastarla. Un buon nome ad effetto aiuta a far capire di cosa si sta parlando anche allo spettatore medio di studio aperto. In realtà ha un po' di ragione il ragionatore numero 1) non è che prima fosse tutto lecito. Fatto sta che, se si vogliono inasprire le pene, giacchè non si sta parlando di morti di fame che rubano pane per poter mangiare la sera, non ci si può neanche lamentare. Ovviamente, forse non sarebbe neanche da specificare ma ci sarà sempre chi ragiona come il sig. N. 2) non si tratta mica di aggravanti destinati ai soli uomini o destinato al solo reato di uccisione di donna. L'omicidio è omicidio. Qualsiasi altra aggravante aggiunta dal provvedimento è ovviamente unisex.
Non è possibile, in questo caso, neanche compiere lo stesso ragionamento che può sorgere davanti alla faccenda quote rosa. Ogni provvedimento preso in tal senso atto a favorire una uguale percentuale di uomini o di donne all'interno di una qualsiasi forma di organizzazione è volto a reagire ad una situazione obiettiva di disparità. Reazione forzata ad una situazione d'emergenza, non più in grado di attendere la normale evoluzione dei luoghi, dei tempi e delle mentalità.
Questo non è un provvedimento d'urgenza, anche se lo si vuol far passare per tale. Ci si lava tanto la bocca con questi paroloni, ci si finge tanto buoni e puri nel voler combattere il fenomeno... Anche perchè... Chi mai potrebbe dire di essere contrario? Ma neanche il mostro di Firenze, magari lui lo penserebbe, ma non lo direbbe mai. Senza entrare nel merito delle varie disposizioni, il problema qua è che certi fenomeni non li si combatte mica a colpi di circostanze aggravanti e fattispecie autonome di reato, utili forse solo a far impazzire qualche sprovveduto penalista dietro ad elucubrazioni prive di senso, c'è bisogno che il sistema funzioni meglio. Funzioni più velocemente, anche fosse il vecchio sistema, quello che non prevedeva l'aggravante della truffa compiuta con l'indebito utilizzo dell'identità digitale in danno di uno o più soggetti, ma che abbia sistemi effettivi di prevenzione. Perchè altrimenti è tutto inutile.

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