Ancora due parole sul grande Gatsby.

Ho affrontato la lettura del Grande Gatsby solo nel 2018 all'età di 30 anni. Non voglio dire che sia sempre tutta colpa dell'istruzione in Italia ma, almeno nel mio caso, a scuola ci hanno fatto saltare a piè pari grandissime porzioni di letteratura mondiale. Tutti i russi "classici" neanche sentiti nominare in 5 anni di liceo, di tutto il grande reparto di letteratura asiatica propriamente detta (giapponese, cinese, coreana) praticamente ne ho scoperto l'esistenza grazie a YouTube. Anche in fatto di letteratura Americana siamo stati piuttosto carenti. 
Quando parlo di carenza non mi riferisco solo al fatto che non ci abbiano imposto la lettura di qualche romanzo, parlo proprio del fatto che non abbiamo affrontato lo studio di interi filoni letterari. Cerchiamo di non essere superficiali: il patrimonio letterario italiano è immenso, un'eredità che necessita di essere ben coltivata, ben studiata, mi rammarico spesso di non averla studiata abbastanza bene o non ricordare molte delle nozioni che mi sono state impartite. Le cose da fare sono sempre tante e il tempo sempre troppo poco... ma seriamente limitare l'insegnamento della letteratura al solo generico "italiano" o "inglese" è riduttivo! Lo sapete che c'è un mondo intero là fuori? Non dico di dover sacrificare Jane Austen in favor di Nick Horby, ma davvero non c'è modo di farli convivere? E per riuscire a fare un salto al di là dell'oceano a quale santo è necessario votarsi?
In sostanza: un po' per demeriti del piano di studi, un po' per mio mancato interesse dovuto alle stesse carenze di cui sopra, ecco come io ho ignorato Francis Scott Fitzgerald fino a ieri. Ecco perchè ero anche piuttosto carente sull'argomento trattato dal romanzo. 
Mi ci sono approcciata con incauto entusiasmo, per quanto io non ne avessi mai preso in mano un volume il titolo è comunque altisonante, precede e glorifica l'opera ancor prima di essercisi approcciati, complice anche il film con Leonardo di Caprio di qualche anno fa, certamente è un titolo noto. Ma non solo. E' un titolo di cui tanti parlano molto bene, come fosse la perla rara della letteratura novecentesca. 
Non solo mi sono buttata a capofitto nella sua lettura ma, poco dopo aver chiuso l'ultima pagina, mi sono guardata il film, tutto di getto, senza un perchè. 
Quando è arrivato il momento di scriverne qualcosa, più per me che per il mio prossimo, sono rimasta un po' titubante. Non ero certa di quello che avrei voluto dire, avevo anche paura di quello che avrei potuto dire. Questa è la premessa.
Seconda premessa: oggi mi è capitato di passare accanto a qualcuno che parlava del grande Gatsby e che, di fatto, confessava di voler andare controcorrente affermando a piena voce che si tratta di una delle opere più sopravvalutate di tutti i tempi e anche un filo noioso. 
Conclusione della storia, prendo il coraggio quattro mani e torno sul discorso Gatsby. 
Non è che quello che ho scritto non fosse vero o non corrispondesse ad un mio pensiero, diciamo solo che l'intera vicenda mi ha entusiasmato molto meno di quanto non mi sarei aspettata. Il libro in sè, tra l'altro, ha sicuramente tutti i pregi che ho illustrato in quell'occasione, il film è invece davvero brutto. Una perdita di tempo senza senso. Il libro è quantomeno una buona lettura, la trama a mio avviso poco interessante, personaggi che mi stanno antipatici l'uno più dell'altro ed una mancanza di "morale della favola" che mi fa innervosire ma ha un lessico meraviglioso. Una prosa dalla quale si può solo imparare. Il film invece ha Leonardo di Caprio, che non è un vantaggio, sia chiaro. 
Essendomi approcciata al film poco dopo aver concluso la lettura del romanzo, quando il film è iniziato avevo piuttosto chiaro in mente che il protagonista, Gatsby, doveva avere poco più di 30 anni... tutto questo però non quadra con la scelta di Leonardone. Per un attimo ho pensato pure che il film, pur di averlo nel cast, avesse deciso di aggiungere qualche anno al protagonista ma sono stata smentita prestissimo. Se una delle chiavi del romanzo è proprio la natura eterea di Gatsby, come un moderno Dorian Gray ma senza quadro, continuo ancora a cercare il senso di aver messo lì, proprio il quel ruolo, un Leonardo di Caprio zeppo di rughe, imbolsito con i capelli bianchi... e poi fargli dichiarare che ha 32 anni! What? Leonardo di Caprio non dimostra neanche volendo 32 anni, come è giusto che sia! Perchè Leonardo di Caprio non ha 32 anni! A mio avviso, fuori personaggio dall'inizio alla fine del film, tranne quando è morto. Lì mi è piaciuto. Probabilmente si è sforzato talmente bene a morire con maestria che da esaurire lì ogni capacità attoriale senza riuscire ad andare avanti, altrimenti non so come spiegarmela.

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