Storia di una ladra di libri - Markus Zusak

Ultimamente sto avendo maggiore fortuna con le letture fortuite che con quelle che sono andata a cercarmi direttamente. Storia di una ladra di libri è entrato nella mia vita un po' per caso un po' per scelta. Diciamo che il corse della vita ha giocato il suo ruolo. 
Lo scenario era più o meno il seguente: aeroporto, un paio di ore d'attesa al decollo, un volo di un altro paio di ore davanti a me, niente da leggere in borsa. Superati i controlli e in attesa del gate entro nella prima edicola davanti a me e cerco di destreggiarmi tra i tiffanies da 9,90 l'uno e gli ultimi casi editoriali che costano spesso più del doppio. Inorridita dai prezzi, non tanto per un loro demerito quanto per una mia incapacità personale, e refrattaria ai prodotti eccessivamente pop, individuo, fra tutti, proprio Storia di una ladra di libri, euro 14,00. 
Non ho mai visto il film e non ero a conoscenza della storia. Mi ci suono buttata a capofitto ed è impossibile farne a meno. 
Romanzo ambientato nei terribili anni della seconda guerra mondiale, in una Germania dominata dall'antisemitismo, dai bombardamenti e dalle chiamate alle armi del fuhrer, racconta gli anni d'infanzia di Liesel. Si tratta chiaramente di una vicenda romanzata ma molto meno lontana dalla realtà di quanto si possa immaginare, costante e drammatica la contestualizzazione storica, importante la voce narrate della storia: la morte. Una morte mai così frenetica ed impegnata con gli esseri umani per colpa della stessa mano umana, una morte che, per un certo punto di vista, appare quasi umana, capace di dimostrar pietà per la condizione degli uomini e delle donne che ha modo di trovarsi davanti, materna nei confronti di chi la va a cercare supplicante. Una storia che, nonostante quanto ho detto fino a questo momento, riesce ad essere tanto leggera, ironica e pregna di buoni sentimenti quanto tragica per la crudezza del suo epilogo. 
Insomma: deve essere letto. Non ci sono alternative. 

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