Tre atti e due tempi - Giorgio Faletti

Tre atti e due tempi è il libro anomalo di Giorgio Faletti. Parlando della sua produzione "in vita" samo abituati a vedere dei tomi da 800 pagine, dei thriller con morti, feriti, ammazzati e misteri che ruotano intorno a tutte queste vicende. Con tre atti e due tempi le cose vanno diversamente, la lettura è rapida, veloce ma non per questo meno appassionante e gradevole e, soprattutto, non ci sono morti e feriti. Niente di niente. 
La storia, brevemente, è quella di Silvano, marito, padre, ex galeotto, oggi magazziniere. Sulla sfondo la vita di provincia, quella dove tutti si conoscono, tutti sanno chi sei. Una di quelle vite dove gli errori commessi in gioventù tornano a tormentarti per il resto della tua esistenza sotto forma di memoria storica dei tuoi stessi vicini di casa. 
Silvano ha commesso degli errori ma è riuscito ad andare avanti, ha avuto la possibilità di sposarsi, farsi una famiglia, trovare un lavoro onesto, anche se inseguito dai fantasmi del passato.Oggi i capelli in testa sono andati un po' a diradarsi, sul volto sicuramente qualche ruga in più, la moglie lo ha lasciato per colpa di una malattia che non ha dato spazio a repliche ed il figlio si è fatto grande. Silvano ha capito di aver sbagliato e, nonostante la diffidenza che il suo stesso figlio riversa nei suoi confronti, il suo ruolo nella vita è quello di preservare ciò che di buono è riuscito a fare ed impedire che commetta anche lui gli stessi errori. Glielo deve per tutto quello che ha dovuto subire per colpa sua mentre cresceva, lo deve alla memoria della moglie che non ha mai smesso di amare. Niente di eccessivamente melenso, un intrigo calcistico in grado di risolversi nel migliore dei modi.

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