One day

Avete presente quelle giornate che partono davvero davvero storte? Questa mattina, per esempio, le cose mi sono partite davvero per il verso sbagliato. Ovviamente non stiamo parlando di "questa mattina" nel vero senso della parola, è un "questa mattina" distorto, nello spazio e nel tempo, qualcosa legato più al momento in cui scrivo rispetto a quello in cui qualcuno possa leggere. Perchè la realtà è che non importa veramente quando è accaduto tutto questo, questa è una mattina qualunque successa ad una persona qualunque, può succedere a chiunque e in qualunque momento, ed in fondo è questo il bello... o almeno me lo auguro. Deve esserci una sorta di ruota del destino che gira e colpisce un po' tutti indistintamente, prima o poi. 
La giornata è iniziata nel peggiore dei modi alle 3.40 di notte: svegliata da uno di quegli incubi talmente orrendi e dettagliati da sembrare reali, un racconto talmente particolareggiato da assorbire completamente la mente umana e confondere. Finalmente alle 3.40 qualcosa accade, forse un rumore, qualcosa mi distoglie dal mio sonno, cerco di cogliere la palla al balzo, capisco che qualcosa non va e fatico ad uscirne. Quando finalmente ci riesco sono ancora confusa, intontita, mi domando se fosse solo un brutto incubo, cerco di recuperare lucidità più velocemente possibile. Mi alzo, mi dirigo verso il frigorifero, bevo qualcosa di fresco e torno a letto. A questo punto l'idea di riaddormentarmi mette davvero paura, cerco di farlo ma è difficile. Il fedele amico a quattro zampe capisce tutto, mi raggiunge, si raggomitola vicino a me, mi tiene compagnia finchè un primo timido sole non inizia ad alzarsi in cielo. A quel punto non c'è più fedeltà che regga, l'alba non può che rappresentare il momento giusto per mangiare, dare il via alla giornata, fare i primi giochini della giornata e dare una sonora grattata alla lettiera. Cosa c'è di più bello ed appagante per iniziare in salute una giornata? Io mi rigiro nel letto, solo all'alba riesco ad addormentarmi per un paio d'ore di meritato riposo. 
Quando è troppo tardi per fare qualunque cosa senza essere in ritardo, mi alzo, mi lavo la faccia, mi tuffo nell'armadio, ne esco più o meno vestita e mi metto di corsa in marcia per andare a lavorare. Fuori fa freddo, mi vesto bene, metto i guanti pesanti, la sciarpa, il giaccone e dei signori stivali: mentre io sembro pronta a partire per la Russia, la moto non ne vuole sapere di partire. A fatica avvio il motore ma ogni 100 metri mi deve ricordare di essere troppo vecchia per qeste cose. Si spegne a caso, quelli dietro hanno fretta, si arrabbiano perchè rallento, mi scuso e faccio notare che non sono Fred Flinstone, gli faccio segno di superarmi ma sono tutti affetti da una furia incontrollata. Maledetta città. 
Finalmente arrivo a destinazione, saluto timidamente e punto diretta alla macchinetta del caffè. La accendo, preparo la capsula, appoggio la borsa e mi tolgo guanti, sciarpa e giaccone. Li lancio senza fare troppa attenzione, tiro una ditata al computer e, nel frattempo, metto il bicchierino in posizione. Dando l'ordine al caffè di iniziare a scendere la macchinetta inizia a vibrare, il bicchierino si inclina, tento di rimetterlo in posizione ma arrivo troppo tardi, le prime gocce scendono sulla mia mano e sono decisamente roventi, molto più calde di quanto regolarmente questa macchinetta non renda tutti i caffè che ci beviamo. 
Mi pulisco, pulisco il bicchiere, pulisco tutto quello che nella confusione si è sporcato, cerco di non lamentarmi dell'ustione alla mano e mi dirigo con quel mezzo caffè che, fortunatamente, ha centrato il bicchierino, in direzione del PC per mettere la password ed iniziare a lavorare. Sto aspettando una mail piuttosto importante, andiamo a vedere se è arrivata. 
Il PC non risponde al mio volere, la tastiera è morta, defunta, non reattiva. Impossibile inserire la password, impossibile andare ad aprire la posta. Provo a riavviare il PC ma ancora niente. Provo a cambiare presa USB, provo a cambiare tastiera. Andando a cercare un'altra tastiera nel buio profondissimo del Regno delle Cose Perdute (questa è una citazione) tra l'altro mi taglio con un cartone ma ne esco vincitrice. Sanguinante e dolente torno alla mia stanza, la tastiera nuova non funziona, la vecchia torna a funzionare ma sono usando una presa USB che di fatto renderebbe l'intera postazione inutilizzabile, mi accovaccio sotto la scrivania, inserisco e tolgo prese, riavvio il PC, torno ad inserire e togliere dispositivi e, nel bel mezzo, inizia anche a suonare il telefono. Allungo la mano per prendere la cornetta ma la cosa si fa lunga. Scendo dalle mie ginocchia ormai doloranti e mi siedo comodamente sul pavimento: pretendo di essere riportata a casa a dormire sotto le coperte perchè giornate che iniziano così non possono andare avanti molto bene. Sono presagi. 
Finisco la telefonata, tento dal basso di rimettere la cortetta al suo posto ma prendo male la mira: questa fa il salto dietro al telefono e precipita a terra dal retro. Perfetto: così non suona più. Nel frattempo la tastiera torna miracolosamente a funzionare, esattamente la stessa tastiera di sempre esattamente nella stessa porta USB di sempre. Finalmente posso avviare il PC, la mail tanto attesa è arrivata.
Da quel momento la mattinata è ripresa in un turbinio di eventi folli. La stampante che non stampa se sono io a dare l'imput, la stampante che non riconosce il formato della carta, che segnala cassetto vuoto anche se dentro c'è una risma, che pretende che qualcuno tenga il cassetto chiuso con le mani forse bisognosa di contatto umano. Il neon del corridoio che inizia a lampeggiare, GLS che comunica l'arrivo in giornata di un plico piuttosto urgente che però non arriva mai ed una collezione da record di ginocchiate contro gli spigoli delle scrivanie, gomitate sugli stipiti della porte e caviglie slogate salendo le scale. 
Anche nei momenti peggiori, anche quando abbiamo l'impressione che il mondo stia complottando contro di te, quando il fato sembra volerti dire che devi solo tornare a letto, infilarti sotto le coperte ed aspettare che tutto passi, ecco, anche in quei momenti non abbattiamoci. Se se ne ha la possibilità, perchè no? Perchè non infilarsi sotto le coperte e non aspettare che tutto passi coccolandosi un po'? Se però non se ne ha la possibilità va tutto bene comunque, il mondo non se la sta veramente prendendo con voi, vi mette alla prova, basta tenere duro qualche istante che la ruota torna a girare. Cosa vuoi che sia una giornata storta davanti all'infinito dell'universo? Qualche livido sulle ginocchia a ricordarti la lezione e via, pronti a partire verso nuove avventure. 
Che parta così, in forma smagliante, il 2018.

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