Sacrè Bleu - Christopher Moore

Francia, estate del 1890: Vincent Van Gogh muore a seguito di un colpo d'arma da fuoco. Da tale dettaglio storicamente non del tutto inventato ma, quantomeno alterato nella sua percezione, prende il via la vicenda che sta dietro al sacrè bleu, una tonalità dalle proprietà inaspettate.
Siamo in un'epoca di grande arte e di grandi artisti, grandi ispirazioni, tecniche ed opinioni divergenti, con continua mutazione ed in continua evoluzione, teorie del colore ... ed un filo di realtà terrena. Quella realtà per cui, in tempo di carestia, il pane viene fatto con una buona percentuale di segatura, la pasta fresca viene riempita con la carne di topo e gli artisti, radunati a Parigi da metà Europa, sono in realtà destinati a morire di fame. 
Avete mai fatto caso a quanto poco blu esista in natura? Il mare ed il gielo sembrerebbero smentire la teoria ma non sono realmente blu, appaiono tali al nostro occhio ma non è blu la materia di cui sono composti. Per tale motivo tanto più difficile è il processo per estrarre il colore, tanto più raro e prezioso è il suo utilizzo, anche a livello artistico, tradizionalmente utilizzato ad ornamento della divinità. Da qua l'aggettivo sacrè, piazzato al posto giusto per donare al colore stesso, al colore puro, il giusto livello di dignità individuale. In questo scenario trova quindi un proprio spazio un individuo misterioso ed intrigante, Il Colorista, sempre al posto giusto al momento giusto per vendere i propri colori agli artisti locali e capace di fornire loro l'originalissimo sacrè bleu, mica uno di quei falsi prussiani. Al suo fianco è sempre presente una donna misteriosa, bella, affascinante e maliziosa, molto più sveglia ed esuberante di molte altre donne, appassionata d'arte ... e di artisti ... anch'ella portatrice di un grande segreto e rivelatrice di un grande mistero.
Essere un'artista non è una professione redditizia nell'epoca storica e nel paese in cui vi sono molti più artisti di quanti siano effettivamente gli individui interessati ad acquistare arte. Anzi, per qualcuno non è prpprio una professione, quantomeno quella principale: è così che conosciamo Lucien, il panettiere da generazioni di Montmartre, da sempre appassionato e forte sostenitore degli artisti locali. Insieme a lui, per scoprire chi (o cosa!) ha ucciso Vincent Van Gogh, ci sono Henri Toulouse, Manet, Renoir, Gauguin ed anche Oscar Wilde di passaggio, fattosi ispirare, a sua volta, da tutta questa storia del quadro in grado di fornire la vita eterna.  Di ognuno di essi, sempre in quell'ottica di grande realismo, dobbiamo presto accettare che dietro all'apparenza ed all'immagine di grandi artisti, tradizionalmente giunti sino ai nostri tempi e ai quali siamo esclusivamente abituati a pensare, ci sono degli uomini, degli esseri umani composti dai loro vizi e dalle loro virtù, caratterizzati dalle loro trasgressioni e dominati dai loro impulsi. Dietro ad ogni grande uomo, inevitabilmente, è sempre presente una grande donna. L'unica in grado di renderli ciò per cui la storia li ricorderà in eterno.

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