Season Finale - UnReal, prima stagione

Il gran finale, esattamente l'unica cosa che potrebbe non avermi convinto completamente della serie.
Tutta la situazione, sino a quel momento, si stava mettendo per questo verso: Adam porta avanti la recita certo che si stia avvicinando l'agognata fine di quella farsa. Pare anche evidente che tra lui e Rachel ci sia qualcosa, qualcosa che lo lega a lei molto più di quanto le sgallettate patinate non abbiano da offrirgli, qualcosa che la lega a lui molto più di quanto non possa essere possibile recuperare dalla zuppa riscaldata con il suo ex. Per quanto siano due personalità molto più simili di quanto non vogliano lasciar immaginare, appartengono a due mondi completamente diversi, mondi ai quali potranno ritornare una volta che il sipario sarà calato, perchè è Everlasting che li ha fatti incontrare e probabilmente è solo Everlasting che li potrà tenere uniti. 
Il progetto di dare un seguito ad Everlasting dopo il suo finale, un progetto che coinvolga il "tronista" e la sua "corteggiatrice" prescelta, felicemente uniti in matrimonio, per quanto paradossale e contro ogni legge della televisione possa sembare, arriva incredibilmente ad essere accettata nel momento in cui a proporgli quella stessa idea è proprio Rachel che, da tutto ciò, avrebbe da guadagnarci addirittura il ruolo di produttore esecutivo. 
L'idea è la seguente: qualunque sia la scelta finale, la vera scelta è Rachel, così, dolcemente complicata, ormai immedesimata, anche lei, suo malgrado, in questo intricato gioco dei ruoli... con cui si sarebbe potuto tranquillamente tirare avanti per una seconda stagione. 
Arriva invece il colpo di teatro: l'idea tanto assurda, tanto convincente di prendere e scappare insieme. A convincere Rachel c'è voluto ancora un po' di quell'assurdo mix tra finzione e realtà, ancora un po' di quella recita ormai portata avanti dai suoi personaggi senza più chidere il permesso agli attori, ma la proposta di Adam non si è rivelata neanche malaccio. Prendere, mollare tutto, nel cuore della notte, fare solo uno zaino ed andare all'aereoporto (ricordiamoci che lui è un super ricco, nobile e miliardario annoiato, all'aereoporto mica fanno l'autostop, troverebbero ad attenderli il suo jet privato), in barba alle stagioni televisive, ai contratti già firmati ed agli obblighi assunti. Mollare tutto e andare verso qualcosa di un po' meno finto, un po' meno posticcio ed un po' meno malsano per i loro spiriti così dediti a cacciarsi con così tanta frequenza nei guai.
Ed è lì che i nostri teneri cuoricini da donnicciole crollano miseramente: è lì il punto esatto in cui tifiamo per lei, così fragile e così complicata, finalmente tra le braccia di qualcuno che non le rema contro ma che se ne possa prendere cura. Ed è lì il punto esatto in cui abbiamo un buon pensiero pieno di speranza anche per Adam, nella speranza che quella scelta sia in grado di fornirgli un po' di pace interiore ed un po' di tranquillità intellettuale.
Eppure qualcosa si intromette nei nostri dolci progetti. Qualcuno di nome Queen, il cui buon cuore e i cui sentimenti non sono mai stati un suo segno di riconoscimento ma la cui sensibilità è andata a farsi definitivamente benedire dopo che, quello che rimaneva del suo romanticismo è stato violentemente preso e messo in un frullatore, distruggendolo definitivamente e lasciando nient'altro che spazio in più al cinismo.
Grazie al suo intervento il progetto di lasciare tutto e scappare dalla parte opposta del mondo salta miseramente e, duole ammetterlo, ma fin qua ce ne saremmo dovuti tutti fare una ragione: o con che cosa avremmo fatto una seconda stagione?
Il problema serio sorge nel momento in cui Rachel, cornuta e maziata, ancora incredula per il modo in cui stava per farsi "fregare", quasi vittima del gioco in cui è maestra, decide di tornare in piazza riconquistando la sua corona. Mettere il scena il finale più grandioso che uno sceneggiatore possa mai immaginare per lasciare il pubblico a bocca aperta. La potenza della sua arte arriva a livelli talmente alti, talmente arditi, che non è facile per noi, in un primo momento capirne la reale portata. La verità ci appare davanti solo dopo che il suo "ghigno" ci appare in video ed il progetto totale emerge nella sua completa interezza. Diabolico e geniale. Talmente imponente e potente da distruggere tutto quello che si trovava sul suo percorso.
L'effetto è garantito: il più grande finale che, viste le premesse, ci si potesse mai aspettare. Di sicuro impatto sui suoi protagonisti, tutti, al solo fine di intrattenere il pubblico. Ed è questo il punto: Rachel (insieme a Queen) è tornata a dare il meglio di sé in ciò che le riesce meglio, facendo però tabula rasa della vita di molti, compresa della sua, con un solo orizzonte ed obiettivo davanti a sé: l'inizio della nuova stagione, la ricostruzione di un nuovo cast, l'inizio di una nuova avventura in cui ricominciare tutto da capo, un'altra volta, col solo obiettivo di poter fare ancora di più, ancora meglio. 
Davvero è stato spazzato via tutto così? In un solo istante, con una sola manata di stizza? 
Andando per metafore: davvero Rachel non può essere destinata a niente di meglio? Possibile che sia incastrata in un ruolo dal quale non può uscire se non con il rischio di perdere ogni equilibrio?
Analizzando la realtà: davvero Adam era solo una pedina? Uno di passaggio? Uno tra tanti, scelto a caso, utilizzato per fluttuare per un po' sul nostro percorso e poi essere sostituito in fretta e furia, per volontà di una regia superiore, non appena i tempi lo richiedono? 
Analizzando la reale-realtà: mi ero già abituata all'idea che la seconda stagione di UnReal si sarebbe ambientata, almeno in parte, sul set del fantomatico nuovo Reality ambientato nel bel mezzo della vita coniugale di Adam, sotto la guida e la direzione di Rachel, per trascorrere insieme la nuova stagione televisiva, finchè contratto non ci separi. Sarebbe stata un'ottima idea per non perderci i protagonisti, senza allungare eccessivamente il brodo di cottura. 
Sul finale ho avuto un'illuminazione: il prossimo anno non ci sarà nessun matrimonio, nessuno sviluppo della storia (o comunque la si voglia chiamare) tra Rachel e Adam. Gli unici protagonisti che vale la pena di salvaguardare sono quelli "dietro le quinte", non quelli davanti alle telecamere. Lasciamo spazio ad un nuovo tronista, a nuovi corteggiatrici, ad un nuovo tutto, a nuove dinamiche: un po' come succede veramente in TV. Una stagione tira l'altra, gli abitanti di una casa del grande fratello sostituiscono quelli dell'anno precedente, c'è sempre chi assumerà il ruolo interpretato l'anno prima da qualcun'altro, c'è sempre chi vorrà fare meglio, chi forzerà la mano per superare i limiti che non sono stati varcati l'anno precedente, avendo quale ultimo fine quello di non annoiare il pubblico e offrire allo spettatore uno show sempre più intrigante ed appassionante. Cerco compulsivamente notizie che mi smentiscano, che mi diano torto, che mi facciano quantomeno sperare che sia stato tutto un brutto sogno: per ora tuttavia non sono ancora uscite notizie certe sul futuro se non quella che una seconda stagione, effettivamente, vedrà la luce. Il che mi pare già un gran traguardo in una realtà come quella attuale. Ciò che ci rimane in questo momento è, però, un'amara e triste sensazione: la sensazione di esserci cascati, di essere rimasti intrappolati nel loro gioco, di essere vittime del sistema.

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